LAD

 

LE ATTIVITA’

Lo strumento d’arte si pone come modalità rispettosa
delle difese attivate per far fronte alla profonda sofferenza in corso.

L’11 giugno 2015 è stato inaugurato il Reparto di Oncologia Pediatrica
del Policlinico di Catania ristrutturato a “Dimensione Bambino”.
Grazie alla Fondazione Alta Mane Italia, nella bellezza rigenerata dei luoghi,
ai giovani pazienti ricoverati e ai loro genitori viene data la possibilità di utilizzare
l’arte e la creatività all’interno di laboratori creativi che
consentono loro di esprimere l’indicibile attraverso il non-verbale
e di rendere la malattia oncologica un po’ meno gravosa.
L’Arte e la creatività stimolano la vitalità nei bambini ricoverati e mantengono
costante il contatto con le loro parti sane. In questo modo la qualità di vita
non è più un dettaglio trascurabile a fronte della malattia, ma un diritto innegabile.

 

L’obiettivo è quello di offrire loro l’opportunità di esprimere i vissuti
angoscianti e disfunzionali attraverso la creatività e fare così un’opera di PREVENZIONE
sugli effetti a lungo termine del trauma che la diagnosi di cancro implica.

ACCOGLIENZA E COUNSELING PSICOLOGICO

 

LAD ETS presta particolare attenzione alla fase di Accoglienza ritenendo che il puntuale supporto in questa fase ha valenza trasformativa sull’intera esperienza. “L’Accoglienza” ha inizio con i primi passi che la famiglia compie all’interno del reparto, quando, guardandosi intorno, si confronta con la diagnosi di cancro e i suoi effetti, su ogni bambino che si incontra. Dominano confusione e disperazione durante tutta la fase diagnostica. In questo frangente è fondamentale restituire ai bambini ricoverati e ai loro genitori il necessario “contenimento emotivo” affinché possano prendere le distanze dalla dominante angoscia di morte e trovare le risorse per affrontare questo difficile momento. Gli aspetti funzionali dell’individuo vanno messi in risalto nel tentativo di prevenire la condizione di stasi depressiva a cui il cancro spinge. Tutto questo per facilitare l’adattamento e promuovere la compliance – ovvero l’adesione del paziente alla cura e alle indicazioni terapeutiche ricevute – verso il lunghissimo percorso di cure.

PERCORSO PSICOTERAPEUTICO

 

L’assistenza psicologica si estende, in sincronia con l’equipe medica, anche nella fase di Stop Terapia. Il paziente “sopravvissuto al cancro originario – Off-Therapy” viene monitorato con colloqui psicologici periodici in occasione dei follow-up medici come stabilito dai protocolli nazionali dell’Associazione Italiana di Ematologia ed Oncologia Pediatrica (A.I.E.O.P.). La valutazione effettuata con la tecnica del colloquio psicologico e l’uso di tests proiettivi permette l’individuazione di segnali di malessere psichico e l’avvio di un eventuale intervento psicoterapeutico, realizzato in modo totalmente gratuito presso la sede della LAD. La scelta di un altro luogo è dettato dalle specificità dell’intervento psicoterapeutico e dal desiderio di contribuire ad un vero ritorno alla “normalità”.

LADORO

 
Il programma d’intervento, denominato LADoro, focalizza l’ attenzione su alcuni momenti riconosciuti come particolarmente traumatici per il bambino/ adolescente e per la sua famiglia, nel quale il supporto con la creatività ha valenza trasformativa sull’ intera esperienza.

L’ingresso in ospedale. E’ una fase in cui dominano confusione e disperazione che accompagneranno la famiglia durante tutta la fase diagnostica. “L’Accoglienza” ha inizio con i primi passi che la famiglia compie all’interno del reparto.

La fase diagnostica.. In ambito oncologico è particolarmente complessa. Di base necessita di procedure cruente quali aspirato midollare e puntura lombare. In alcune occasioni si aggiunge la biopsia e in tutti i casi in cui si conferma la diagnosi oncologica, è necessario applicare il catetere venoso centrale con un intervento chirurgico. I tempi devono essere strettissimi, le quarantotto ore sono un successo dal punto di vista medico ma anche un collasso sul piano emotivo.

La Comunicazione di diagnosi. La comunicazione di diagnosi al genitore e la comunicazione di diagnosi al bambino/adolescente è importante che vengano fatte in momenti diversi e, se il bambino non deve partecipare alla comunicazione fatta ai genitori, questi devono invece poter partecipare alla comunicazione fatta al bambino. Esistono, inoltre, accorgimenti che vanno seguiti e sottolineano la differenza con cui si comunica al bambino rispetto all’adolescente.

I ricoveri ospedalieri uesti sono spesso prolungati e resi particolarmente difficili dalla somministrazione dei chemioterapici e dagli effetti collaterali che le cure comportano.

La fase terminale. Il supporto è necessario quando la malattia ha la meglio sulle cure e le terapie non hanno più il fine di guarire, bensì di alleviare il peso della malattia. È veramente difficile entrare nella stanza di quel bambino, le parole sono introvabili, sentite come inutili. È indispensabile, quindi, definire insieme un progetto creativo che esalti il rispetto per la vita in corso. È l’opportunità quotidiana di agganciare l’energia vitale per non rimanere schiacciati dall’angoscia che paralizza. Sono soprattutto i genitori a sfruttare questa opportunità per relazionarsi col figlio, lasciando da parte per un attimo il dolore e rendendo prezioso ogni attimo trascorso insieme. Il simbolismo contenuto nelle immagini diventa il linguaggio possibile per affrontare l’impervio tema della morte.

I NOSTRI

.....

SOSTENITORI

Aziende, enti, professionisti, cittadini sono la nostra linfa vitale.

CONOSCILI TUTTI